24 10 2012
Un’abitudine, un piacere, un rito e una moda, un’occasione per staccare la spina o un’opportunità per socializzare. La popolarità che l’espresso ha conosciuto negli ultimi anni, è sicuramente legata all’indubbio contenuto culturale che sta dietro quei 25 ml di caffè estratto dentro una piccola tazzina. Qualcosa che affascina evidentemente, per la sua semplice complessità e per quell’unicità di gusto, forza ed energia che ci si attende dal suo consumo.
Ma esiste davvero una cultura dell’espresso? Se è abbastanza comune rifiutare un vino cattivo o che sa di tappo, quanti hanno mai restituito al barista un espresso bruciato o di scarsa qualità?
Noi crediamo che al di là del gesto, fuori dalle mode e dal glamour che gira attorno alla tazzina, l’espresso meriti di essere vissuto in maniera consapevole dai propri consumatori, per potersi dischiudere in tutta la sua ricchezza ed essere compreso appieno, nel gusto, nel profilo aromatico, nella qualità della preparazione.
Una consapevolezza che si crea attraverso un percorso condiviso di informazioni, conoscenze ed opinioni con i veri amanti dell’espresso.
7Gr. è infatti un sistema di competenze che mette in cima, come strategica alla sua missione, quella dei propri consumatori.
Ecco perché abbiamo idealmente capovolto il normale processo industriale, considerando come nostro punto di partenza il momento del consumo, quello in cui la bontà di ogni passaggio si misura attraverso il giudizio di chi degusta la tazzina.
Nella descrizione di questo processo diremo le cose come stanno, scoprendo i falsi miti e cercando di rimanere distanti da linguaggi privi di sostanza.